lunedì 4 marzo 2013

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RITUALI BRASILIANI Le tre anime della Macumba: Candomblè,Umbanda e Quimbanda Quando si parla di Macumba la mente ci proietta immagini misteriose,bambole di cera trafitte da spilli,danze forsennate di negri invasati da chissà quale demone,riti orgiastici,filtri d'amore o di morte e chi più ne ha più ne metta.In realtà le cose non stanno veramente così. La magia nera esiste,certo,ma è condannata e lo scopo dei Babalaos è proprio quella di proteggere,difendere e tutelare i propri fedeli. La danza va intesa come la massima espressione di preghiera assieme al canto. Ricordo Paulina,un'arzilla ottuagenaria di Porto Alegre che non si stancava mai di ripetere<.. e le parole non bastano,occorre cantare,cantare forte e ballare per lui,così ci ascolta>>. Per quanto riguarda l'aspetto orgiastico della cosa è mio dovere informare che si tratta di un'innovazione piuttosto recente.I turisti americani ed europei mostravano di gradire questo genere di cose,così furono aperti locali in cui avvenenti ragazze,in succinti abiti,danzavano,al ritmo dei tamburi,non sicuramente in onore delle entità africane,ma più probabilmente in onore del portafoglio dei loro clienti e spettatori. Abbiamo visto come la parola Macumba non possa venire fedelmente tradotta,con questo termine comunque ho inteso abbracciare l'universo magico religioso del Brasile che tuttavia,essendo molto vasto e differenziato nelle sue manifestazioni merita alcune spiegazioni a riguardo. Per Candomblè si intende un culto essenzialmente ancorato alle tradizioni africane,fedele al modello originale d'oltreoceano e,nei suoi limiti,non troppo contaminato.Patria del Candomblè è la città di Bahia,il culto,tuttavia,viene praticato in altre aree del Brasile e del Sud America con nomi differenti ma con poche varianti essenziali,Batuque a Porto Alegre,Xangò a Recife..un esempio classico è Cuba dove il culto,in riferimento al mancato fenomeno sincretico,prende il nome di Santerìa. Il Candomblè è l'anima essenzialmente africana dela Macumba; nelle cerimonie gli iniziati cadono in trance e vengono posseduti dagli Orixàs,i fedeli possono parlare con loro,fare richieste,suppliche. E' un riappropriarsi delle proprie origini ed una celerazione delle proprie radici storiche,un filo diretto con l'essenza del cosmo. Con Umbanda si vuole intendere una religione totalmente Brasiliana,abbastanza recente,che fonde l'universo africano con le tradizioni indie e lo spiritismo Kardecista.Nell'Umbanda il fulcro dei rituali è sempre la possessione,ma l'agente vivo non è più l'Orixà africano bensì troviamo spiriti Indios,chiamati Caboclos e Pretos Velhos,spiriti di vecchi negri che con la loro saggezza contribuiscono all'evoluzione spirituale dei fedeli. Il vocabolo Umbanda,a detta degli umbandisti in un congresso avvenuto nel 1941,deriverebbe dal sanscrito e vorrebbe significare "principio divino","luce irradiante". Presso i Bantù il Kimbanda era il sacerdote,l'uomo medicina,quello che,con le sue conoscenze e i suoi poteri aveva il compito di salvaguardare la comunità e di mettere in contatto i vivi con gli antenati,presenza costante nella vita del villaggio. In Brasile questa parola si è svuotata del proprio significato originario e viene spesso utilizzata per designare la magia nera;in realtà la Quimbanda è un culto che verte essenzialmente su un'entità, Exù,e la sua compagna Pomba Gira.Exù è stato sincretizzato,come vedremo oltre,con il diavolo,per la materialità e la carnalità di questo personaggio.Tuttavia si tratta di un giudizio,a mio avviso,troppo affrettato.Exù,nelle sue molteplici manifestazioni,è il più umano degli Orixà,il più istintivo ed immediato,quello che risolve i problemi di tutti i giorni. La Quimbanda si qualifica così per il suo aspetto essenzilamente magico,con tutti i vantaggi e gli svantaggi che questa caratteristica comporta.Secondo un quinbandeiro di mia conoscenza,< Orixà non vanno,scomodati per le situazioni spicciole,Exù è rapido,efficiente e sa risolvere tutti i nostri problemi.

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